Firenze, città d’arte per eccellenza, non è soltanto una delle mete turistiche più visitate al mondo, ma anche un contesto dinamico e redditizio per chi possiede un immobile e desidera trasformarlo in una fonte di guadagno. Gli affitti brevi sono oggi una delle modalità preferite da turisti e viaggiatori, attratti dalla possibilità di vivere la città in modo autentico. Per i proprietari, questa formula può rappresentare un’ottima opportunità. Ma attenzione: ottenere il massimo da un affitto breve, in una città così ambita ma anche regolamentata come Firenze, richiede strategia, attenzione e una conoscenza approfondita del mercato.
Firenze e il boom degli affitti brevi
Negli ultimi anni, Firenze ha visto una crescita esplosiva degli affitti brevi. La bellezza intramontabile del centro storico, la ricchezza di eventi culturali, l’attrattiva esercitata su studenti, professionisti e viaggiatori di tutto il mondo fanno sì che la domanda resti alta durante tutto l’anno. Questa popolarità, però, ha portato a un aumento considerevole del numero di annunci e all’introduzione di regolamenti più stringenti. Ad esempio, nel 2024 il Comune ha posto un freno alle nuove aperture nel centro storico, per arginare l’overtourism e tutelare il tessuto residenziale della città. Chi vuole entrare oggi nel mercato degli affitti brevi deve quindi farlo con consapevolezza, rispettando le normative e ottimizzando ogni aspetto della gestione.
Le normative da conoscere
Gestire un affitto breve a Firenze richiede una perfetta conoscenza delle regole locali. Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è ormai obbligatorio e deve essere ben visibile su tutte le piattaforme dove l’annuncio è pubblicato. Inoltre, è necessario registrare gli ospiti presso le autorità competenti e comunicare i dati entro 24 ore dall’arrivo. Chi non si adegua rischia sanzioni anche pesanti. Al di là degli obblighi burocratici, queste misure servono a garantire trasparenza e sicurezza, sia per i proprietari sia per gli ospiti.
Come rendere l’annuncio irresistibile
In un mercato sempre più competitivo, l’annuncio dell’immobile fa la differenza. Non basta una descrizione generica o qualche foto fatta con lo smartphone. Serve cura, attenzione al dettaglio, autenticità. Un testo scritto con precisione, che trasmetta il valore dell’esperienza proposta, aiuta a differenziarsi. Le immagini devono essere luminose, reali, capaci di restituire l’atmosfera della casa. Raccontare il quartiere, indicare i servizi nelle vicinanze, sottolineare cosa rende unica la proprietà: tutto questo contribuisce ad attrarre l’ospite giusto.
Prezzi dinamici e gestione intelligente
Uno degli errori più comuni tra chi si affaccia al mondo degli affitti brevi è fissare un prezzo standard e lasciarlo invariato. In realtà, uno dei segreti per aumentare la redditività è proprio la capacità di adattare le tariffe alle stagioni, agli eventi e alla domanda del momento. Esistono strumenti digitali che aiutano a farlo in modo automatico, ma è sempre utile mantenere un approccio personale, monitorando cosa succede nel quartiere e nelle settimane successive. Un buon prezzo non è il più alto possibile, ma quello che garantisce un’occupazione costante e un margine sostenibile.
Ospitalità di qualità: il vero valore aggiunto
Gli affitti brevi non sono solo una questione di guadagni: sono esperienze. E un’esperienza positiva passa soprattutto dalla qualità dell’accoglienza. Questo significa avere una casa pulita e ordinata, certo, ma anche curare i dettagli: un messaggio di benvenuto, una guida ai migliori ristoranti della zona, magari una bottiglia di vino locale lasciata sul tavolo. L’ospitalità autentica genera recensioni positive, che a loro volta portano più prenotazioni. Chi riesce a costruire una reputazione solida diventa una scelta sicura per i viaggiatori e può permettersi anche tariffe più alte.
Attenzione alla fiscalità
I ricavi ottenuti dagli affitti brevi sono soggetti a tassazione, e ignorare questo aspetto può portare a spiacevoli sorprese. La formula più diffusa è quella della cedolare secca, con un’aliquota del 21%, che si applica su quanto percepito. Tuttavia, è bene sapere che questa aliquota può salire per chi ha più di un immobile in locazione. Inoltre, occorre emettere ricevute e conservare tutta la documentazione. In questo senso, affidarsi a un commercialista esperto può essere un investimento più che utile, specialmente se l’affitto diventa una fonte di reddito stabile.
Un mercato ricco, ma che richiede competenza
Gli affitti brevi a Firenze offrono una possibilità concreta di reddito per chi possiede un immobile in città. Tuttavia, non si tratta di una formula semplice né da improvvisare. Tra regolamenti in evoluzione, concorrenza sempre più agguerrita e necessità di offrire un servizio professionale, la gestione efficace di una casa per affitti brevi richiede tempo, risorse e una buona dose di strategia.
Per questo motivo, sempre più proprietari scelgono di rivolgersi ad agenzie esperte come Idee & Immobili, che conoscono a fondo il mercato fiorentino e possono occuparsi di ogni fase del processo: dalla promozione alla gestione degli ospiti, dalla definizione dei prezzi alla cura degli spazi. In un settore in cui ogni dettaglio conta, avere accanto dei professionisti può davvero fare la differenza tra un guadagno incerto e una rendita ben costruita, stabile e sostenibile nel tempo.